Hanno contribuito...
ELETTROSERVIZI
Riparazioni / installazioni di elettrodomestici, impianti elettrici e antenne tv / sat. Sostituzione di elettrodomestici da incasso. Dichiarazioni di irreparabilitĂ  per indennizzi assicurativi. Tel.338-2198327.

Email: info@essevibusca.com
Web: www.essevibusca.com
GEM MUSICA
Accompagnamento musicale in chiesa (tastiera elettronica e flauto traverso) per cerimonie nuziali. Solo in provincia di Cuneo. Tel. 339-7835304.

Email: info@essevibusca.com
Web:
TARGATOCN
Quotidiano on line della provincia di Cuneo.

Email: redazione@targatocn.it
Web: www.targatocn.it
 
VALLE GRANA : DAL SANTUARIO DI SAN MAGNO AL MONTE TIBERT E ALLA PUNTA TEMPESTA.

Escursione a piedi in montagna (effettuata il 28 settembre 2011).
Tempo per il percorso in salita : 2 ore e 30 minuti al Tibert, 50 minuti dal Tibert alla Tempesta.
Difficoltà percorso : escursionisti sino al Tibert, escursionisti esperti alla Tempesta.

Risalita la Valle Grana oltrepasso il santuario di San Magno proseguendo sulla strada asfaltata in direzione della sommità della valle, e seguo la diramazione di destra appena dopo l'ex posto tappa Gta "La Tana Della Marmotta" (ora in disuso).
La stradina diventa sterrata, e parcheggio l'automobile nello spiazzo accanto al primo bivio.
Sono le 9,50 quando inizio l'escursione procedendo sul ramo di sinistra del bivio (quello di destra mi porterebbe dal margaro locale).
Dalla pianura risale la foschia, mentre nel cielo sereno dell'alta valle risaltano ben soleggiate le vette più elevate.
Dopo pochi minuti incontro un secondo bivio : trascuro il percorso con l'indicazione per il Monte Crosetta e la Bassa Di Narbona, e percorro l'itinerario di sinistra (sentiero R6) caratterizzato dalle indicazioni per il Gias Sibolet, il Colle Intersile, il Monte Tibert e il Colle D'Esischie.
Alla mia destra, sugli erbosi pendii che digradano dal soprastante Monte Tibert giacciono resti di antichi ricoveri fatti di pietre a secco, mentre nella piccola conca alla mia sinistra é visibile un vivaio di erbe coltivate.
Ora la strada sterrata si inoltra nel vero e proprio imbocco del Vallone Sibolet, e con alcuni tornanti passa tra le Grange Nollo (ottimamente conservate) a quota 2019 mt.
Candide nuvolette in movimento nel cielo azzurro mi fanno presagire che l'atmosfera pomeridiana si rivelerà meno tersa rispetto a quella mattutina.
Dopo 45 minuti di cammino dalla partenza passo presso il ben ristrutturato Gias Sibolet a quota 2073 mt., e devo fronteggiare l'ardore di tre cani da pastore, due dei quali si tranquillizzano quasi subito, mentre sono costretto a seguire con la coda dell'occhio il terzo animale, che si tiene alle mie spalle continuando ad abbaiare e ringhiare poco amichevolmente.
La ampia mulattiera passa in corrispondenza di un laghetto dalle acque torbide (alt. 2180 mt.), e da qui in avanti l'orizzonte si allarga mostrandomi l'ampia conca erbosa, disseminata da resti di antichi ripari costituiti di sole pietre, delimitata a nord dal Monte Tibert e ad ovest dalla Punta Sibolet.
Alla mia sinistra, sull'altro lato orografico, macchie multicolori di cespugli ornano il pendio erboso che discende dalla Cima Réina, alta 2510 mt.
Superata una piccola conca pascoliva in cui sono evidenti i segni del passaggio di mandrie bovine, la mulattiera si trasforma in sentiero, a tratti poco visibile, caratterizzato da rade e sbiadite tacche giallo-blu o altre bianco- rosse, e la salita si fa più ripida.
In cima al pendio, passando presso un altro minuscolo specchio d'acqua torbida, giungo sul Colle Intersile a 2516 mt.
Davanti a me si erge la massiccia mole della Punta Tempesta, mentre in basso vedo la parte superiore dei valloni del Bedale Intersile e del Bedale Tibert che, unendosi nel Vallone Di Celle, diventeranno affluenti del torrente Maira.
Dal bivio del colle procedo sul percorso di destra che si inerpica ripido e pietroso, mentre vedo pascolare sul pendio erboso sotto di me un toro solitario.
Il sentiero supera una piccola anticima, e un altro piccolo colletto apre nuovamente la vista a nord, verso la Valle Maira.
La brezza mi porta profumo di erbe aromatiche proveniente dal basso mentre percorro l'ultimo tratto di salita tra ometti di pietre, e giungo alla croce di vetta del Monte Tibert (alt. 2647 mt.), dopo 2 ore e 30 minuti di cammino.
Nuvole veloci coprono a tratti il sole, e sono costretto ad appesantire l'abbigliamento per fronteggiare la temperatura più fredda.
Notevole é la vista panoramica verso la Piana Di Narbona, le borgate di Celle Macra e la più lontana Valle Maira, mentre a sud la visuale risulta decisamente limitata dalla foschia.
Firmato il libro di vetta, scattate le fotografie di rito e consumato il pranzo al sacco mi riposo ancora per qualche minuto, mentre altri escursionisti (tra cui due ardimentosi ciclisti che spingono i loro rampichini procedendo a piedi) giungono in vetta.
Ridisceso sul Colle Intersile tengo la destra e mi dirigo a nord (su tracce di sentiero leggermente esposto) sull'insellatura erbosa che porta alla Punta Tempesta, sulla cui vetta (alta 2679 mt.) giungo dopo 50 minuti dalla partenza dal Tibert.
Da qui si apprezza un'ottima vista sul quasi verticale versante nord del Tibert, mentre a sud-ovest sono facilmente riconoscibili il Becco Grande con l'annesso Colle Del Mulo, il Monte La Bianca e la retrostante vetta di Rocca La Meja.
Ad est la foschia la fa da padrona e nulla risulta visibile, mentre a picco sotto la vetta risalta il Lago Tempesta (posto a 2343 mt.) a cui é d'obbligo dedicare qualche altra fotografia.
Interessante alla vista risultano anche la Punta Piovosa e la verde zona quasi pianeggiante che contorna la sommità del Monte Cialme, verso la Valle Maira.
Firmato anche qui il libro di vetta ridiscendo sul pendio erboso in direzione sud sino all'insellatura erbosa percorsa durante la salita, e mi dirigo ad ovest sulla traccia sotto cresta che porterebbe sino al Colle D'Esischie.
In 25 minuti di cammino dalla partenza sulla Tempesta giungo al Colle Sibolet, al di sotto del quale mi reimmetto nel vallone omonimo, in cui avevo seguito il percorso della salita al Tibert.
Dopo alcuni metri decido di abbandonare la traccia di sentiero che, con tratti in salita alternati ad altri quasi pianeggianti, mi riporterebbe in direzione del Colle Intersile, e percorro in discesa libera il pendio erboso fino a chiudere l'anello imboccando la strada sterrata che mi riporta al Gias Sibolet.
Il cane poco amichevole mi si riavvicina abbaiando, ed il margaro lo zittisce confermandomene la scarsa mansuetudine in presenza di estranei.
Proseguo il cammino in discesa e raggiungo regolarmente l'automobile parcheggiata.


Inserito il 13/01/2012 alle ore 12:33:39 da: info@essevibusca.com


Tag Could
cammino destra direzione erbosa erboso escursionisti foschia giungo intersile mentre minuti partenza pendio percorro percorso piccola pietre porterebbe risulta sentiero sibolet sinistra sterrata strada tempesta tibert tratti vallone visibile
Le prime due Grange Nollo, viste durante la salita.
Le prime due Grange Nollo, viste durante la salita.
La Cima Réina vista dal basso.
La Cima Réina vista dal basso.
Il Vallone Sibolet visto dal basso.
Il Vallone Sibolet visto dal basso.
Il Colle Intersile visto dal basso.
Il Colle Intersile visto dal basso.
Il Vallone Intersile visto dal colle omonimo.
Il Vallone Intersile visto dal colle omonimo.
La croce di vetta del Monte Tibert.
La croce di vetta del Monte Tibert.
La Punta Tempesta vista dal Monte Tibert.
La Punta Tempesta vista dal Monte Tibert.
Il Monte Tibert visto durante la salita alla Punta Tempesta.
Il Monte Tibert visto durante la salita alla Punta Tempesta.
Il Lago Tempesta visto dalla cima omonima.
Il Lago Tempesta visto dalla cima omonima.
La croce di vetta della Punta Tempesta, e sullo sfondo il Monte Tibert.
La croce di vetta della Punta Tempesta, e sullo sfondo il Monte Tibert.
La croce di vetta sulla Punta Tempesta.
La croce di vetta sulla Punta Tempesta.
Le Grange Nollo viste durante la discesa.
Le Grange Nollo viste durante la discesa.